ETICA APPLICATA ALLA ROBOTICA

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INQUADRAMENTO TELEOLOGICO DEL RUOLO DEI ROBOT

Un aspetto che va esaminato è la funzione del robot in un’ottica teleologica umana ovvero delle finalità ultime dell’essere umano (da non confondere con “ottica teologica”, espressione che riguarda tutt’altro tema).

In altri termini perché noi esseri umani dovremmo progettare e costruire dei robot? Che cosa giustifica eticamente questa decisione? La risposta essenziale è che ha per noi un senso fare questo se ci consente di realizzare meglio il nostro essere persone.

 

 

NON CADERE IN ANTICHI, MA EVITABILI, ERRORI

Questo implica che non tutti gli usi dei robot saranno eticamente accettabili e, per converso,  alcuni usi andranno invece favoriti ed incoraggiati. L’etica non ha la funzione di vietare né di accettare indiscriminatamente, ma di discernere ciò che è buono da ciò che non lo è ed in questa ottica una valutazione etica che orienti la ricerca e l’applicazione tecnologia va fatta a priori onde evitare di cadere in antichi, ma evitabili errori.

 

 

DARE UN SENSO ALL’USO DEI FRUTTI DELLA ROBOTICA

Che cosa vuol dire dare senso all’uso dei frutti della robotica nella misura in cui ci aiutano a realizzare meglio il nostro essere persone? Come tutte le espressioni generali  è un significante che va riempito di contenuto. Se ci manteniamo in un approccio semplice, almeno iniziale, non è così difficile attribuire alcuni significati.

L’uomo da sempre ha cercato di affrancarsi da alcune attività particolarmente faticose o dannose. Facciamo l’esempio dei procedimenti per alcuni tipi di verniciatura che esponevano chi li eseguiva ad un rischio per la salute: già oggi l’uso dei robot  consente di evitare l’intervento umano, e questo e’ un empio di situazione in cui la salvaguardia della salute consente di vivere meglio e realizzarsi. Una questione che ci sarà sempre più in futuro sarà l’aiuto alle persone con handicap sia per motivi specifici sia per l’avanzare dell’età. L’uso di robot o di automatismi anche interagenti direttamente col corpo o nel corpo della persona che ne favoriscano l’autonomia riportando a gradi di normalità altrimenti persi  è da considerare in linea generale un fatto positivo. Ho usato volutamente l’espressione “in linea generale”, perché come in ogni ambito di competenza etica anche nella roboetica non si potrà prescindere dalla valutazione di singoli casi senza la quale rischieremmo di applicare in modo improprio un valido criterio generale.

D’altro canto tutto ciò che favorisce l’alienazione dell’uomo andrebbe evitato, pensiamo ad un uso dei robot esageratamente ludico.

Quindi possiamo pensare che il robot dovrebbe essere caricato di tutto ciò che svilisce l’uomo lasciando all’essere umano l’energia e il tempo per occuparsi di cose più elevate.

E’ evidente che questa distinzione sarà fortemente legata alla cultura esistente in un determinato momento: ad esempio la figura del medico che a seconda delle varie epoche storiche è stata attribuita a schiavi o a persone considerate di alto lignaggio, proprio in quanto medici, andrà a confluire, almeno parzialmente, nei compiti dei robot o no?

 

 

UNA QUESTIONE CENTRALE

La questione centrale resta comunque quella del livello di interazione con l’uomo e del vissuto soggettivo del robot nella mente umana.

I due versanti della questione sono il vivere il robot come una macchina o l’iniziare a consideralo un collaboratore. Da un punto di vista della psicologia umana, grossa importanza a questo riguardo avranno

1) la forma esteriore

2) la naturalezza dell’interfacciamento (ad es. il linguaggio usato, la prosodica ecc.)

3) la cultura della singola persona.

Non dobbiamo pensare che la forma e l’interfacciamento siano gli unici elementi in gioco; infatti se andiamo indietro nel tempo vediamo che si arrivò addirittura a negare il fatto che le persone di “razza” diversa dalla cucasica (quella cui appartengono gli europei per intenderci) fossero esseri umani, distinzione oggi per noi assolutamente inconcepibile.

L’uso di automi antropomorfi  può essere collegata all’idea di schiavitù che grande rilevanza ebbe nel modo antico con un forte impatto sull’economia, sulla qualità della vita della classe dominante e sull’organizzazione sociale in generale

 

 

PERCHE’ I ROBOT?

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